Sono stati pubblicati i risultati dell’indagine sulla qualità del insegnamento condotta nel 2016. I risultati non sono molto confortanti. Se da una parte gli studenti delle scuole Mamlachti-datì (scuole pubbliche religiose) hanno ottenuo punteggi in crescita rispetto al anno precedente, gli studenti delle scuole pubbliche laiche hanno ottenuto punteggi lievemente inferiori rispetto l’anno precedente.
A questo chiaroscuro si contrappongono le scuole haredì, solo parzialmente finanziate dallo stato o non finanziate affatto che offrono solo alcune delle materie d’insegnamento e rinunciano ad altre. Per loro il risultato è stato un calo molto marcato dei risultati.
Se poi si guarda l’andamento rispetto gli anni precedenti si può notare come ad un miglioramento progressivo dei risultati delle scuole pubbliche-religiose (Hemed) si contrapponga un progressivo deterioramento di quelle pubbliche-laiche. Sconsolante poi il crollo delle scuole Haredi che, invece, negli anni predenti avevano mostrato segni di miglioramento costante. C’è però da considerare che la galassia delle scuole Haredì è molto variata e solo una piccola parte di queste ha preso parte alla ricerca.
In totale hanno preso parte alla ricerca 915 scuole delle quali 599 pubbliche-laiche, 209 pubbliche-religiose e 107 haredì.
Le differenze più pronunciate si sono registrate a Migdal HaEmek con 38 punti di differenza tra pubblico-laico e pubblico-religioso. A seguire Dimona (31), Rosh Ayin (24), Rishon leZion (22) e Tel Aviv (20).
A favore delle scuole pubbliche-religiose, invece, i risultati a Bet Shemesh (14), Bet Shean (12), Ma’alot-Tarshiha (9), Sderot (8) e Yerushalaim (2).
Il portale Madlan, in collaborazione con Ynet, ha realizzato una mappa intereattiva con i risulati delle singole Reshuiot che hanno partecipato alla ricerca.