Nel 2005 si era deciso che entro il 2009 il servizio dei Monit Sherut sarebbe stato aperto alla concorrenza, nel frattempo vennero “legalizzati” i servizi che erano attivi anche se non avevano una licenza regolare.
Sono passati “alcuni” anni nel frattempo e di volta in volta la scandeza delle licenze è stata estesa in maniera “temporanea”. Una nuova estensione rende le licenze valide fino a gennaio 2018 ma pare che qualcosa si stia muovendo.
Da quando è stata lanciata la riforma dei trasporti pubblici con la definizione delle aree di servizio della Rav-Kav, i monit sherut hanno subito un forte calo di viaggiatori ed ora sono meno riluttanti ad unirsi alla rete rav-kav (sono di fatto l’ultimo pezzo di trasporto pubblico a non farne parte) ed alla concorrenza.
Il piano del ministero dei trasporti prevede che vengano definite nuove aree e siano avviate almeno un centinaio di nuove linee di monit sherut. Inoltre è previsto che i monit potranno portare 13 passeggeri (oggi possono trasportarne fino a 10) rendendo il servizio più economico ed efficiente e spingendo anche alla sostiuzione dei mezzi più anziani con altri più efficienti e confortevoli – e perché no, più sicuri.
La riforma del settore non è ancora nero su bianco ma il fatto che negli ultimi 5 mesi ci siano state 6 riunioni del comitato della knesset che si occupa del argomento, dovrebbe essere un buon segnale del cambio di marcia. Il ministero dei Trasporti ha promesso che presenterà la bozza di riforma entro 2 settimane.
Il ministero, inoltre, ha indicato nei monit sherut una possibile soluzione all’assenza di trasporto pubblico durante lo shabbat ed i haggim, senza intaccare quello status-quo che farebbe scendere sul piede di guerra i partiti religiosi.
Il minitero, al proposito, ha sottolineato che i sussidi a cui sta pensando per sostenere la transizione alla nuova struttura, sarebbero calcolati solo sul servizio offerto nei giorni lavorativi e non in quelli festivi, dove il sussidio non sarebbe calcolato nelle tariffe.
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