Il recente annuncio del rinvenimento del batterio della salmonella in uova già presenti presso i punti vendita ha mandato alcuni in crisi. E’ bene allora fare il punto e ricordare come comportarsi per evitare l’infezione.
Prima di tutto c’è da rassicurare: il nostro corpo sa gestire la salmonella se si tratta di quantità minime. Il rischio per la salute c’è quando la contaminazione è significativa e diffusa.
Il batterio della Salmonella è sensibile alla temperatura e muore durante la cottura. Quello che forse non tutti sanno è che può resistere alle temperature di cottura fino ad 8 minuti.
Il batterio non si moltiplica a temperature inferiori ai 7 gradi, quindi uova ed altri alimenti soggetti ad infezioni da salmonella dovrebbero essere SEMPRE conservati in frigo per evitarne la propagazione.
Il batterio stesso si propaga per contatto quindi sarebbe preferibile tenere le uova nelle loro confezioni piuttosto che spostarle nel porta-uova del frigorifero.
Quando si comprano le uova è preferibile acquistarle solo se si tratta di confezioni chiuse e conservate in ambiente refrigerato (ovvero le confezioni vendute dai banchi dei mercati all’aperto sono potenzialmente più pericolose).
Sarebbe preferibile che i gusci delle uova fossero ben puliti. C’è chi consiglia di pulirli con aceto ma l’efficacia non è dimostrata.
Sicuramente da eliminare sono le uova che presentino incrinature.
Quando si preparano creme a base di uovo crudo (crema pasticcera…) è importante non lasciarle mai a temperature ambiente e conservarle in frigo il prima possibile.
Durante qualsiasi preparazione che preveda l’uso di uova, le mani vanno lavate immediatamente dopo aver toccato i gusci. Se dovete rompere uova e le dividete con le mani lavate le mani dopo ogni singolo uovo.
Evitare di mangiare uova crude o solo parzialmente cotte (“a la coque” se cotte meno di 8 minuti) è un buon modo per tenersi alla larga dall’infezione.
Ovviamente i bambini, gli anziani e le persone immunodepresse sono più a rischio per via delle difese immunitarie meno efficienti, ma anche gli adulti dovrebbero porre attenzione.
I cibi che sono più a rischio di contaminazione sono ovviamente le uova e tutti i loro derivati, il latte anche in polvere, i gelati artigianali ma anche quelli industriali che comunque fanno uso di uova crude, creme per dolci e carne poco cotta. Carpacci e simili non sono sicuri per quel che riguarda le infezioni da salmonella.
Purtroppo i cibi a rischio non si limitano a questi, come ci hanno insegnato i richiami dei cereali da colazione di Unilever della scorsa estate o delle creme di Hummus e Thina dello scorso autunno.
In caso di infezione i sintomi sono quelli di una influenza intestinale e come tali va curata, se necessario con l’uso di antibiotici.
E’ bene prestare particolare attenzione a bambini ed anziani riguardo l’idratazione poiché entrambe le categorie tendono a bere meno del necessario e durante un’infezione intestinale la perdita di liquidi è particolarmente forte.